Che nel pensiero di Giacomo Leopardi sia presente una dimensione filosofica rilevante - che però più propriamente è una "critica della filosofia", come si vedrà- è cosa oramai acquisita e condivisa, anche se per lungo tempo la questione è stata molto controversa'. Più complesse sono le ipotesi sulle caraneristiche di questa dimensione, tanto più che - nel volgere dei pochi anni della vita dell'autore- il ritmo di sviluppo di quel pensiero è apparso accelerare, la riflessione diversificarsi, talvolta marcare delle discontinuità, a tal punto che spesso, da parte degli studiosi, si è fano ricorso a periodizzazioni analoghe a quelle degli stili di alcuni pittori contemporanei. Sebbene queste vere e proprie classificazioni abbiano messo in luce alcuni aspeni autentici - parziali o più generali - della critica filosofica leopardiana, tuttavia esse si sono talvolta rivelate una sona di "letto di Procuste" nel quale si è voluto costringerla senza residui.